Il Presidente degli Stati Uniti ha lanciato un attacco frontale alle università americane, prima minacciando di trattenere fondi federali principalmente destinati alla ricerca, poi di togliere lo status di esenzione fiscale e infine di vietare l’iscrizione di studenti stranieri.
Tra gli episodi più controversi, durante le manifestazioni contro la guerra di Gaza, molti studenti sono stati arrestati e deportati in centri di detenzione per immigrati. È il caso di Mahmoud Khalil, studente della Columbia University di origini palestinesi, arrestato senza un’accusa penale a suo carico. Con il suo arresto, e quello di tanti altri studenti, il governo ha chiaramente violato il Primo Emendamento sulla libertà di parola.
L’11 aprile la Casa Bianca ha inviato una lettera ad alcune delle più importanti università americane, le Università di Brown, Harvard, Cornell, Northwestern, Università della Pennyslavia, Princeton e Columbia University, tutte colpevoli di non essersi piegate alle ideologie di anti-inclusione e negazionismo climatico e soprattutto di aderire all’idelogia woke. Nella missiva si intimavano le università di accettare cambiamenti straordinari che avrebbero dato al governo un maggiore e più stretto controllo sulle università. Il rifiuto avrebbe comportato il taglio di oltre 2 miliardi di fondi federali. Tra le richieste, l’esercizio di un controllo diretto su programmi, docenti e studenti e l’apporto di modifiche alle ammissioni e assunzioni. Le università si sarebbero dovute impegnare a fornire all’amministrazione Trump i dati sugli studenti ammessi e respinti “suddivisi in base a razza, colore, origine nazionale, media dei voti e rendimento nei test standardizzati”.
Harvard è stata la prima a opporsi: La risposta del rettore Alan Garber, è arrivata il 14 aprile con una dichiarazione in cui l’istituto respinge le richieste: “L’Università non rinuncerà alla sua indipendenza né cederà i suoi diritti costituzionali”. A seguire oltre 150 atenei sono mossi contro le azioni di Trump, condannando “l’eccesso di potere” del presidente.
L’ultimo attacco della Casa Bianca ad Harvard, avviene il 16 aprile. Il Presidente ha affermato su Truth che “Harvard insegna l’odio e l’imbecillità” e ha minacciato, attraverso un’altra lettere rivolta a Garber, di togliere la possibilità di iscrivere studenti internazionali: “È un privilegio avere studenti stranieri che frequentano l’Università di Harvard, non una garanzia”.