La storia di due ragazzi accomunati da un triste epilogo è al centro dell’undicesima traccia dell’ultimo album del rapper Fabri Fibra “Mentre Los Angeles brucia”. Anna e Marco – evidente la citazione a Dalla – hanno vite diverse, vite apparentemente tranquille.
Anna, ragazza modello, molti amici, bella, brava a scuola e nello sport. Precipita nel baratro, non riesce a sfuggire dalle grinfie del suo ex e diventa vittima del revenge porn.
«Anna adesso è sola e piange di continuo
Perché tra i ragazzi a scuola gira un video
Anna non conosce un’altra via d’uscita
Anna dentro casa si è tolta la vita»
Marco, ragazzo timido, introverso, non sappiamo molto di lui. Ha molti interrogativi, deve ancora scoprire sé stesso e per questo diventa bersaglio di insulti e prese in giro. Cerca di fuggire, di scappare dai suoi persecutori.
«Lo cercano per ore mentre scende il sole
Lo zaino e le sue scarpe sugli scogli
Il mare agitato e non lo controlli
E adesso Marco è nei ricordi»
La traccia è lo specchio di una realtà sempre più diffusa. Due vite e un destino comune dal fortissimo valore evocativo ci lasciano immergere ompletamente nella storia, fino a diventare parte stessa della narrazione: è impossibile non sentirsi vicino ai protagonisti e mentre ascoltiamo siamo portati ad empatizzare con le loro vite quasi come un dovere morale. Essendo umani, non possiamo essere indifferenti dinanzi alle sofferenze altrui.
Le storie dei due giovani sono intervallate da un ritornello delicato, quasi una carezza, dove Fibra chiede una promessa:
«Promettimi che tutto quanto poi andrà bene
Che ti rivedo in giro una di queste sere
Anche se il mondo sembra non volerci qui
Promettimi, promettimi
Promettimi che tutto quanto poi andrà bene
Che ti rivedo in giro una di queste sere
Anche se il mondo sembra non volerci qui
Promettimi, promettimi»
La martellate ripetizione del verbo promettimi, da promĭttĕre «mandare avanti» vuole essere un’esortazione a farsi forza, (m)andare avanti anche se il mondo sembra non volerci qui. Non esistono problemi insormontabili e il suicidio non è mai la scelta giusta.
3:21 minuti in cui questa delicata tematica viene affrontata con la profondità di una delle penne più affermate del panorama italiano da più di vent’anni. Mettendo in luce tutte le fragilità di una generazione, solo in apparenza, forte.