Siamo felici di ospitare l’intervento di Giulia Olivieri, collega barese che vive da anni a Torino. A Catania ha scoperto sbalordita un fenomeno unico nella nostra città, stranamente familiare a tutti…
“Santi, ma questa canzone di cosa parla?”
“Di corse di cavalli clandestine.”
“Cosa?”
La canzone è Curr Tempesta, di Michele Magliocco, cantante catanese dalla carriera ventennale da neomelodico napoletano. Magliocco carica il brano su YouTube nel 2009 con un video alquanto bizzarro: uomini su un calesse frustano cavalli, uomini in motorino incitano i loro favoriti, un pubblico eccitato esulta. Un video sulle corse clandestine di cavalli.
Clandestine sì, ma non sconosciute. Anzi.
“Il cavallo qui a Catania è uno status symbol,” mi dice Salvo Castro del Comitato Popolare Antico Corso. “Spesso le famiglie comprano per il compleanno di un figlio un pony o un puledro, l’animale crescerà e farà gareggiare il figlio quando sarà pronto.” Anche studenti universitari confermano una certa familiarità con queste pratiche. “Spesso la notte sento gli zoccoli che battono sull’asfalto,” mi dice Sara, che abita in via Etnea. Roberta, invece, mi propone di parlare con un suo coetaneo che ha “una stalla nel suo garage” e che è un grande appassionato di gare di cavalli. “Tanti nostri amici portano le fidanzate a vedere le gare, ma di solito vanno i maschi con i padri e basta.”
L’amico di Roberta vive a San Cristoforo, dove un blitz della polizia nell’aprile del 2024 aveva portato al sequestro di 12 cavalli situati in 11 stalle abusive. A San Cristoforo come a Picanello, dai rapporti sulle attività mafiose prodotti dalla DIA, emerge la diffusa pratica dell’allevamento abusivo di cavalli, sotto il controllo del clan Nicotra, in stretto legame con le famiglie Laudani e Mazzei, le quali, come mi dice Salvo: “Sono le famiglie che compongono il sottosuolo di Catania. Le corse che organizzano sono una distrazione, uno specchietto per le allodole. Fanno arrestare due picciotti, fanno divertire due guardie di zona, e intanto trafficano davvero, ma nessuno li sente, tra gli spari di quei quattro fessi sui motorini. E poi c’è il pubblico selezionato, ma poi mica tanto sai?”
Mi racconta Rosario, ragazzo che incontro alla Legatoria Prampolini, che una volta si è trovato a essere pubblico anche lui, suo malgrado.
“Mentre venivo da Messina in macchina, mi sono ritrovato nel mezzo di una gara: davanti a me decine di ragazzi in motorino ed in lontananza sentivo dei nitriti fortissimi. I motorini mi hanno accolto nel gruppo degli incitatori per un po’, ma quando hanno notato il mio ridotto entusiasmo, hanno iniziato a porre le mani sui finestrini per farmi accostare. Volevano che mi fermassi per un po’ per lasciarli correre”.
Dalle indagini degli ultimi anni è abbastanza sorprendente che la maggior parte dei cavalli sequestrati a Catania siano censiti e registrati legalmente all’anagrafe equina.
I proprietari, dopo acquisti legali, ubicano gli animali in garage o cortili interni di case che diventano stalle di arrivo. Carne con steroidi o farmaci dopanti sono il cibo per i cavalli da corsa. Tra il 2010 e il 2015 i carabinieri hanno sequestrato ben 107 cavalli e fatto chiudere 115 stalle, sanzionando i proprietari con multe dai 30 ai 40 mila euro. Il reato di maltrattamento animale, infatti, è solo un reato amministrativo.
Il primo cittadino della città, commentando un video virale che ritrae una corsa di cavalli, dichiara su facebook che il problema è più di natura culturale. Parla di una “devastante immagine di Catania che è stata diffusa su Internet”, ma “se mi trovate uno solo che, nelle stesse condizioni in cui operiamo, possa produrre di più di quanto stiamo facendo, sono pronto a mettermi da parte.” Un autoproclamato sindaco del non fare pure permaloso.
Ma tutti a Catania sanno delle corse. Sono sotto gli occhi di tutti, anzi… vicino alle orecchie di tutti: quelle di Salvo, sessantenne catanese, di Roberta e dei suoi colleghi universitari, di Rosario, graphic designer. Persino le mie orecchie, quelle di una barese che abita a Torino, alla fine di questa giornata, ascoltano ancora la canzone di Magliocco. CURR TEMPÈ, VINCI STA CORSA!! Ma perché ti fanno correre, Tempè?