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MONASTORIA: CONFINDUSTRIA? SÌ, LO VOGLIO

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Tra poco fai il compleanno? Vuoi festeggiare l’onomastico, l’anniversario di fidanzamento o, perché no, non sai ancora dove festeggiare il tuo matrimonio?

Anni di tagli all’università pubblica hanno creato la soluzione perfetta per te!

Presenta una richiesta formale al direttore amministrativo (segrad@unict.it), utilizzando l’apposito modello disponibile sul sito web dell’ateneo. Attenzione però! La richiesta deve essere presentata almeno due mesi prima della data prevista per lo svolgimento dell’evento e la concessione avviene, dopo il nulla osta dei responsabili e dirigenti dell’università (rispettivamente della struttura didattica, dell’area didattica e dell’area della prevenzione e della sicurezza). Nel caso in cui la concessione sia richiesta da “soggetti esterni all’Ateneo (soggetti pubblici e privati, individuali e collettivi)” -come nel nostro caso- “ovvero da personale universitario per iniziative non direttamente rientranti tra le attività istituzionali dell’Ateneo, la concessione potrà essere rilasciata, subordinatamente alla stipula di un contratto (…) e di contestuale versamento, da parte del soggetto richiedente, delle somme dovute a titolo di contributo per i servizi messi a disposizione dall’Ateneo (apertura e chiusura degli spazi, pulizia, consumo energia elettrica, spese di riscaldamento o raffreddamento)”. Avete capito bene, oltre a sostenere gli esami, potrete anche sposarvi nella sede della vostra facoltà universitaria.

Già nel giugno del 2013 gli studenti denunciavano di avere trovato il cortile addobbato a “festa”, di trovarsi nel bel mezzo di un matrimonio a cui non erano stati invitati.

Ma quanto costa?

Il prezzo varia in base al luogo che si sceglie (auditorium, aula magna, cortili e giardini, etc), alla fascia oraria e giorni feriali o festivi (mezza giornata oppure orario serale), ed al soggetto richiedente (interno o esterno all’Ateneo). Per il Chiostro di Levante ai parte da 600 euro, se lo si affitta per mezza giornata dei giorni feriali, a ben 2.000 euro nell’orario serale. Se sei “braccino corto”, non ti preoccupare. UniCt ha la soluzione che fa per te! I cortili ed i giardini: 300 euro (mezza giornata/giorni feriali) e 800 euro (orario serale). Questo spiega anche perché ogni settimana al Monastero dei Benedettini assistiamo a crapulenti banchetti e catering. I tavoli, di solito adibiti ad aula studio, di fronte l’ingresso laterale del Monastero, fungono da reggi-pietanze. Raggiungere le aule o gli studi dei Docenti significa allora dimenarsi tra vassoi e ospiti.

Succede però anche di peggio, come denunciato da Antonio Pioletti, Professore emerito dell’Università di Catania, ed Attilio Scuderi, Ordinario di Critica Letteraria e Letterature Comparate, in una lettera aperta apparsa su di cui ristampiamo una parte:

 

“stamane, venerdì 10 maggio del 2024, pensavamo, erroneamente, di poterci recare normalmente a lavoro presso la sede universitaria del Dipartimento di Scienze Umanistiche, all’ex monastero dei benedettini. Giungendo, dato un dispiegamento di polizia degno di un G7, e l’impossibilità di lasciare i nostri mezzi anche nelle semplici vicinanze, abbiamo appreso con stupore che presso la nostra sede universitaria si teneva un convegno della Confindustria, con la presenza di figure istituzionali, non segnalato né dal sito dell’Ateneo né da quello del Dipartimento. Entrando abbiamo capito subito che una normale giornata lavorativa sarebbe stata impossibile. Difficile l’accesso a studentesse e studenti, cosa gravissima (almeno nelle prime ore del mattino, che sono fondamentali); possibile a noi rispettando rigidi corridoi e percorsi individuati non sappiamo da chi, come e perché. Con restrizioni assurde, che ci hanno costretto a spostare riunioni, incontri e attività programmate da tempo. Sorgono domande naturali. Si può imporre a una struttura universitaria un simile stato di sospensione delle attività, con protocolli di sicurezza degni di forme di stato di polizia? La struttura universitaria è luogo consono per eventi di questo tipo, che si prestano inoltre, in questo periodo (elemento ancor più grave) al rischio di propaganda elettorale? Vi è un regolamento o un protocollo che regoli chi o cosa può essere ospitato nelle aule del sapere, della scienza, del dibattito paritario e aperto? È sano e normale che le aule universitarie ospitino eventi di enti o associazioni di carattere privato, alle quali in taluni casi non possono accedere normalmente soprattutto studentesse e studenti, che sono la ragione prima della vita universitaria? Il Monastero dei benedettini è la sede delle scienze umanistiche o è un asset d’immagine dell’Ateneo? Domanda questa cogente, dato che come sai la “richiesta” di spazi, la permanente presenza (anche a pagamento) di iniziative inadatte alle attività universitarie (tra cui un mulinare di banchetti e catering d’ogni tipo) pone problemi gravi all’ordinario e funzionale servizio che dobbiamo fornire al meglio.”

Non possiamo che augurarci lo stesso, riflettendo sui quesiti posti dai Docenti autori della lettera.

Ci viene alla mente la scena del Satyricon in cui Encolpio, entrando a casa di Trimalchione, rimane sbalordito dai vistosi arredi della grande villa: “Io, del resto, mentre guardavo stupefatto ogni cosa, per un pelo non mi ruppi le gambe cadendo riverso. (…) i miei compagni certo risero di me, ma io, ripreso fiato, non rinunciai a scrutare (…).