Catania, Università

Ricordare Laura

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Il primo luglio 2010 Laura esce dal monastero. È una giornata meravigliosa, calda e soleggiata, ha appena preso un trenta e lode nell’esame di lingua spagnola e sta andando a pranzare con i colleghi. Si sente libera e leggera. Tutto quel buon umore finisce in una manciata di secondi. Una pallottola vagante la raggiunge fra la seconda e la terza vertebra cervicale, danneggiando il midollo e rendendola tetraplegica. Il colpo parte da un ex impiegato comunale, Andrea Rizzotti, che aveva tentato di mirare all’indirizzo di un pregiudicato, Andrea Gravino, colpevole di averlo insultato: viene condannato a 16 anni e mezzo di reclusione con sentenza definitiva. Dopo l’incidente Laura trascorre 16 mesi di terapia in un centro specializzato nei pressi di Imola, prima di rientrare a Catania in una casa attrezzata appositamente per lei. Ma in quella manciata di secondi non finisce anche la sua speranza. 
La storia di Laura Salafia è un vivissimo esempio d’inesausta voglia di vivere, che dopo l’incidente la stessa dona alle colonne de La Sicilia:

“Adesso mi ritrovo su una sedia a rotelle e la mia vita non è più la stessa. A chi mi chiede se valga la pena vivere in queste condizioni rispondo: ognuno di noi ha un percorso da seguire e credo che nulla accada per caso. Io per quanto posso, guardo in faccia la sofferenza e nonostante essa sembri essersi cucita addosso a me, ogni mattina quando mi sveglio mi ritrovo una letizia nel cuore”.

Lo scorso nove giugno l’università le conferisce la laurea magistrale honoris causa in Filologia Moderna.      
Laura Salafia muore il 16 ottobre 2024 all’età di 47 anni. 

Non è vuota retorica dire che è nostro dovere ricordare Laura. Sarebbe allora bello vedere una targa, un’aula o uno spazio del monastero a lei dedicati.